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Saturday, March 2, 2019

SETTIMANA TIPO


SETTIMANA TIPO

Al bar ho preso un caffè decaffeinato alla fragola con latte senza lattosio e ho aggiunto dello zucchero senza saccarosio dentro un bicchiere di plastica e lo pagato 10  euro. In realtà costava 9 euro ma non avevano il resto. Per cui me ne aggiunto un po’. Mi aveva lasciato la ragazza da una settimana ed non piacendomi l’acool mi riduco a fare queste cose da Starbuks. La mia ragazza si chiamava Deborah e il suo sogno era avere un figlio da chiamare Deboro. Per questo la nostra relazione non poteva durare. Mentre ero ancora al bar  guardandomi attorno notai che erano tutti dei panzoni ingordi. Il brutto dei ciccioni al mare è che ci saranno sempre due idioti di Greenpeace che tenteranno di ributtarti a mare. Tornato a casa a passo di Moonwalk andai a dormire che ormai era tardi. Il giorno dopo mi svegliai con questo pensiero fisso: “Ma come fanno i serpenti a riprodursi senza fare nodi?” Poi dovetti uscire di casa per andare al lavoro con l’auto a 150 km/h perché chi va piano va sano e arriva tardi. Una volta che parcheggiai al lavoro mi scolai una birra e mi fumai una canna. Perché guidando il muletto al lavoro poi non avrei potuto farlo per otto ore consecutive, direi che è pratico. Durante la pausa pranzo Cinzia, quella delle risorse umane è scesa in magazzino per unirsi a noi. E’ una che non porta quasi mai i pantaloni, solo minigonne. Non mi sono mai piaciute le donne con le minigonne: per me dovrebbero andare in giro senza. Poi rincominciammo a lavorare. Alle 14 arrivò Franco, quello che aveva il turno al pomeriggio. Era uno po’ paranoico, settimana scorsa faceva dei discorsi del tipo: “Mio figlio mi ha rotto l’iphone per cui lo vendo, per cui lo volesse è di otto anni e pesa 40 kg”. A parte Cinzia e Franco gli altri lavorano solo per mantenersi e si fanno i cazzi loro. Come al solito alle 15:30 timbrai il cartellino e via. Ora che non vivo più con quella stordita di Debora convivo con un militare senza moglie e figli che passa tutte le sere in settimana sulla playstation. Almeno lui non vuole un figlio da chiamare Deboro e non porta la mini gonna. Ho deciso che può stare a casa mia se entro un anno mi spiega come fanno i serpenti a riprodursi senza fare nodi. Ci sta lavorando su i finesettimana. Che grand’uomo Luca. Oltre alla playstation fai dei solitari a Cluedo. Dice che è sempre stata quella puttana di Miss Scarlett.

 

E’ arrivato martedì. Mentre andavo al lavoro in macchina ho notato durante il semaforo rosso una signora sulla quarantina in bici. Arrivata allo stop si tolse la camicia rimanendo in canottiera. Fu allora che notai che aveva due cipolle. Le tette a cipolla sono quelle che fanno piangere. Fu così che ebbi un epifania. Se le donne avessero quattro tette il mondo sarebbe un posto migliore. Arrivato al lavoro raccontai a tutti quello che mi successe e tutti quanti concordarono. Il brutto dei magazzinieri è che non ci sono donne. Sono tutte segretarie. Sono le tipiche ragazze che si truccano prima di andare in palestra o prima di andare a correre che non hanno capito un cazzo. Poi sempre alle 14 arrivò Franco che ci disse che aveva iniziato a vedere la serie Gomorra. Vi do un dato: quando apparve per la prima volta la serie Gomorra il sito Pornhub perse il 16% del traffico. Mentre Franco parlava dei cazzi suoi si appassionò così tanto che si mise a gesticolare. Allora gli dissi: “Se con i gesti gesticolo, con la testa….”. Grazie a dio arrivarono le 15:30 e arrivò l’ora di  timbrare. Puntualmente me ne andai. Alla sera c’era Luca sulla Playstation che giocava a Fifa Nigeria-Brasile. Lui era la Nigeria puntava allo 0-0 ma perdeva sempre con almeno 3 gol di svantaggio. In effetti tutta la sua vita era una cagata. Non aveva ancora capito come si riproducono i serpenti senza fare i nodi. Poi pensai alla mia vita e pensai che non era diversa. Si poteva raccontare con una barzelletta: “Un uomo si alza alle 7, fa colazione, porta i figli a scuola, va al lavoro, pranza, finisce il turno, torna a prendere i figli a scuola, a casa fa sesso con la moglie,  cena, alla sera va con gli amici, volendo andare al bar, entra in un caffè splash”.

 

Mercoledì è sempre il giorno di merda perché è a metà settimana lavorativa. Meta è andata ma l’altra meta manca. Piuttosto che fare il magazziniere preferirei fare il venditore di folletti. E questo perché il folletto scopa. Comunque mentre vado al lavoro in una nebbiosa giornata invernale noto che non ci sono zanzare. Questo perché l’evoluzione non esiste. In estate appaiono le zanzare, ti rompono i coglioni, e poi quando è ora di sopportare il freddo dell’inverno muoiono tutte. Non condividono le sofferenze dell’inverno e il freddo che va da novembre a meta marzo te lo becchi da solo. Poi quando finalmente pensi di aver smesso di soffrire perché arriva l’estate la vita delle zanzare sorge spontaneamente e ritornano apposta. Per cui molti pensano che fai prima a rimanertene a casa, fregandotene di quale clima accade fuori. Ma “Casa dolce casa” lo dicevano anche Hansel e Gretel. Alle 8 spaccate arrivai al lavoro e incominciai a lavorare. Durante la pausa pranzo proposi una raccolta fondi tra i colleghi di beneficenza. Il ricavato sarebbe andato all’acquisto della mia Ferrari. Nel giro di una settimana raccolsi 2 euro. Poi alle 14 arrivò quel fenomeno di Franco a fare il turno del pomeriggio. Al pomeriggio il ritmo è molto calmo e Franco è il tipico fancazzista che coglioneggia durante l’attività di lavoro. Buon per lui, almeno si merita la paga.

 

Giovedì per andare al lavoro decisi di cambiare percorso. Allora presi questa nuova strada. In realtà non era proprio una strada. Diciamo che era più un sentiero. In realtà non era nemmeno un sentiero. Diciamo che era più un viottolo. Allora ero su sta strada che non era un strada, sembrava più un sentiero ma che nemmeno sentiero era ma più un viottolo. Dopo un po di strada fatta, che nemmeno strada era, era più un senso di marcia mi toccò accendere il navigatore. Alla fine col navigatore ritornai sulla strada e arrivai al lavoro con mezz’ora di ritardo. Cambiai l’ora di mezz’ora alla macchinetta del timbro e passai la tessera. Questa storia del  navigatore la raccontai solo a Franco che tanto non dice mai niente a nessuno. Per pausa pranzo mi ero preparato la schiscetta. Pizza aglio, olio, cipolla e peperoncino. Solo Franco mangiò con me. Ma perché con me sa che si può parlare. Così dopo la storia del navigatore gli raccontai della storia del mio vicino. Oggi era l’anniversario della morte di Lucio, il mio vicino. Ricordo ancora le sue ultime parole: “Aaaah un palo”. Lui in cambio mi racconto la vera storia di Valentino Rossi. Da piccolo Valentino era un ciccione. Poi decise di fare un po’ di moto. Quando era ora di rimettersi a lavorare poi facevamo i seri. Prima di tornare mene a casa notai  che il mio portapenne era fatto di porcellana. Così ci misi sopra una scritta che faceva: “Adoro le porcellane”. Direi che dopo 8 ore di lavoro era il caso di tornare a casa. Tanto era giovedì e come ogni giovedì sera faccio after.

 

Venerdì siccome non avevo dormito ero riuscito ad arrivare al lavoro dieci minuti in anticipo. Li passai tutti e dieci a cazzeggiare. In realtà non vedevo l’ora che arrivasse sera. Sarei andato in discoteca e come ogni venerdì sera scatta “l’operazione patata”. Ho provato un sacco di volte ad invitare anche Franco ma non ha mai accettato. Non credo che però sia gay. Diciamo che su di lui anche se tutti dicono sia stupido io penso che sia il caso di difenderlo. Infatti su Franco sono positivo: penso abbia il cervello mezzo pieno E’ stato lui  infatti che in bacheca scrisse: “Bambina di 13 anni incinta di Gesù. Lui nega ma il test sul DNA lo inchioda”. Comunque penso che Franco non sia mai venuto perché ha un fisico da Dio. Il dio è Buddha. Poi arrivò la pausa pranzo. Franco mi raccontò che sarebbe andato alla sera ad una festa noiosa. E poi mi disse: “Se sta sera alla festa parte il trenino io mi butto al binario”. In realtà non mi fregava niente di cosa avrebbe fatto, le cose che mi interessano sono altre. A me nella vita basta una carezza, un bacio e potere illimitato. Io spero che un giorno possa essere così veramente. Io prego il mio patrono San Culazzo perché ciò avvenga. La preghiera recita San Culazzo fammi spazio. Oggi a pranzo la recitai per essere pomposo poi alla sera in discoteca. Così anche l’ultimo giorno della settimana finisce.

 

Questa è la mia settimana tipo