E’
stata una settimana di fuoco: lavoro, un corso serale di informatica, e
allenamenti in palestra prima di cena. Per tutta la settimana sono stato 16 ore
al giorno fuori casa mangiando una schiscetta a pranzo e cenando tardi. Quando
tutto iniziò erano le dieci di sera e avevo appena finito l’ultimo giorno del
corso di informatica. Mi aspettavano 50 minuti di spinning e 30 di pesi per le
braccia. Insomma chiudevo la mia routine. Premetti velocemente il pulsante
dell’ascensore, non vedevo l’ora di andarmene da quel grattacielo in periferia
di Milano. Ero sfinito. Molti trovavano al corso l’insegnante molto digressivo,
a dir poco noioso. Sul professor Daniele invece ero positivo. Vedevo il
cervello mezzo pieno. Ed ecco anche perché ero stanco. Arrivato l’ascensore vi
entrai e con la stessa fretta premetti il pulsante per scendere. Mi feci i
dodici piani rispondendo ai messaggi, fischiettando e pensando che finalmente mi
sarei andato a sfogare in palestra. Mi è arrivata una mail. Speravo fosse una
multa, invece era un invito ad un matrimonio. Detto questo uscito dal
grattacielo imboccai la via per andare alla metro. Sulla strada vidi un
fotografo che al buio faceva delle foto ad una siepe. Mi fermai a guardare un
attimo. Lui se ne accorse. “Vedi li? Non vorrei avvicinarmi troppo ma mi sembra
di vedere un cadavere di un barbone. Nessuno gli importerà di fare qualcosa
perché non ha nessuno ed è senza documenti”. Mi strusciai al di là di questa
persona e vidi la stessa cosa. “Io per non saper ne leggere ne scrivere chiamo
la polizia” gli dissi. “Ok fallo pure però quando arrivano non voglio esserci,
anzi me ne vado prima che dicano qualcosa. Comunque piacere sono Mattia”. Costui
se ne andò senza troppi indugi. Chiamai la polizia. Notai che il barbone era
senza capelli e mi venne in mente che anche il mio parrucchiere era pelato. Poi
arrivarono due auto della polizia che mi fecero il quarto grado su come avevo
trovato il barbone, se lo conoscevo, se c’erano altri che a mia discrezione lo
avevano notato. Lo avevo incocciato per puro caso, non lo conoscevo e poi mi
portarono in centrale a firmare la testimonianza e addio allenamento in
palestra. Conclusi con il mio motto: “More lama less drama” e feci degli
esercizi a casa. Presi la bici e uscii per un oretta abbondante a pedalare.”
Ormai quando tornai a casa era l’una di notte. Cena, doccia e a letto. Di notte
sognai il mio parrucchiere pelato che mi rasava i dread. Quando mi svegliai
alle 4 di notte per andare in bagno mi accorsi che i dread non li ho mai avuti.
Sabato mattina feci la levataccia alle 12 pranzai e mi arrivò una mail dalla
polizia che mi convocava per riesaminare i fatti in merito al barbone. “Vabbe,
tempo perso, ma era la cosa giusta da fare” pensai. Poi pensai che quel Mattia
che faceva le foto aveva la faccia da donna. Per questo aveva il nome che
finisce per A. Tra tutte queste cose dovevo riempire il tempo prima di uscire
alla sera. Presi dallo scaffale un libro intitolato: “2 milioni di modi per
migliorare la memoria, anche se ne basta ricordarsene 1 milione”. Interessante.
Poi uscii. Mentre mi preparavo pensavo a Valentino Rossi che da bambino doveva
essere sicuramente un ciccione. Poi si mise a fare un po’ di moto. Io, Luca,
Filippo e Anna andammo a prendere una birra. Raccontai la mia settimana senza
perdere troppo tempo sulla faccenda del barbone. Poi anche gli altri
raccontarono la loro settimana lavorativa. Luca, che fa il cameriere, durante
un servizio si era avvicinato ad un tavolo, la cliente si è girata
grossolanamente così che Luca le fece rovesciare tutti i caffè bollenti sulla
schiena. Poi si è urtato con un collega che portava i bicchieri al bancone. Ed
infine litigò con la capo sala. Mi chiedo con che metodo selezionino il
personale che invio il cv. Filippo invece fa il pizzaiolo. Si è fatto uno
sfregio al dito aprendo una scatola di pelati e gli anno dato 9 giorni di
malattia. Anche li voglio inviare il cv. Anna invece è una tedesca di cui non
ho ancora imparato a pronunciare il cognome. Fa la baby-sitter in una famiglia
alla sera e al mattino fa l’insegnante madrelingua di tedesco, anche se
l’italiano lo mastica come se fosse in vacanza. Qui devo capire bene come
ottenere il lavoro dopo che se ne torna il Germania. In realtà sono bipolare.
No, non è vero. Alle 00:33 presi l’ultimo treno per tornare a casa. A casa mi
misi online a leggere le notizie che ormai erano le solite: migranti,
dichiarazioni dei politici, economia in
crisi. Poi andai a correre. Effettivamente faccio orari un po’ strani, ma per
correre ci vogliono motivazione, costanza,e spirito pratico. Tranne quando a
casa hai un kebab d’asporto per cena. Arrivato a casa mi è arrivato un
messaggio di Luca: “Mi sono dimenticato di chiederti: ma la ragazza?”. La mia
ragazza è lesbica gli risposi. E andai a letto.
Il giorno dopo era domenica e
ci fu la consuetudine levataccia delle 11. Quel giorno era l’anniversario della
morte del mio vicino. Mi ricordo perfettamente le sue ultime parole: “Ahhh un
palo!!”. Malgrado tutto non andai a funerale di memoriale. Non me ne fregava
granchè. Andai alla cena di addio coi vicini di casa solo perché il conto è
alla Romana e perché si attiva l’operazione patata con le vicine single. Una
vicina di casa ha preso un caffè decaffeinato con zucchero senza saccarosio in
una tazzina di plastica. Che sfigata. Poi tornai a casa dopo la cena. Mi pesai
per vedere cosa avevo preso di peso durante la cena. Notai di avere un fisico
da Dio. Il dio è Buddha. Motivo per cui decisi di dire basta di bruciare i
grassi. Ora bruciamo i magri. E con questo finisce il mio week end tipico