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Friday, July 5, 2019

Week-end tipo


E’ stata una settimana di fuoco: lavoro, un corso serale di informatica, e allenamenti in palestra prima di cena. Per tutta la settimana sono stato 16 ore al giorno fuori casa mangiando una schiscetta a pranzo e cenando tardi. Quando tutto iniziò erano le dieci di sera e avevo appena finito l’ultimo giorno del corso di informatica. Mi aspettavano 50 minuti di spinning e 30 di pesi per le braccia. Insomma chiudevo la mia routine. Premetti velocemente il pulsante dell’ascensore, non vedevo l’ora di andarmene da quel grattacielo in periferia di Milano. Ero sfinito. Molti trovavano al corso l’insegnante molto digressivo, a dir poco noioso. Sul professor Daniele invece ero positivo. Vedevo il cervello mezzo pieno. Ed ecco anche perché ero stanco. Arrivato l’ascensore vi entrai e con la stessa fretta premetti il pulsante per scendere. Mi feci i dodici piani rispondendo ai messaggi, fischiettando e pensando che finalmente mi sarei andato a sfogare in palestra. Mi è arrivata una mail. Speravo fosse una multa, invece era un invito ad un matrimonio. Detto questo uscito dal grattacielo imboccai la via per andare alla metro. Sulla strada vidi un fotografo che al buio faceva delle foto ad una siepe. Mi fermai a guardare un attimo. Lui se ne accorse. “Vedi li? Non vorrei avvicinarmi troppo ma mi sembra di vedere un cadavere di un barbone. Nessuno gli importerà di fare qualcosa perché non ha nessuno ed è senza documenti”. Mi strusciai al di là di questa persona e vidi la stessa cosa. “Io per non saper ne leggere ne scrivere chiamo la polizia” gli dissi. “Ok fallo pure però quando arrivano non voglio esserci, anzi me ne vado prima che dicano qualcosa. Comunque piacere sono Mattia”. Costui se ne andò senza troppi indugi. Chiamai la polizia. Notai che il barbone era senza capelli e mi venne in mente che anche il mio parrucchiere era pelato. Poi arrivarono due auto della polizia che mi fecero il quarto grado su come avevo trovato il barbone, se lo conoscevo, se c’erano altri che a mia discrezione lo avevano notato. Lo avevo incocciato per puro caso, non lo conoscevo e poi mi portarono in centrale a firmare la testimonianza e addio allenamento in palestra. Conclusi con il mio motto: “More lama less drama” e feci degli esercizi a casa. Presi la bici e uscii per un oretta abbondante a pedalare.” Ormai quando tornai a casa era l’una di notte. Cena, doccia e a letto. Di notte sognai il mio parrucchiere pelato che mi rasava i dread. Quando mi svegliai alle 4 di notte per andare in bagno mi accorsi che i dread non li ho mai avuti.
 
Sabato mattina feci la levataccia alle 12 pranzai e mi arrivò una mail dalla polizia che mi convocava per riesaminare i fatti in merito al barbone. “Vabbe, tempo perso, ma era la cosa giusta da fare” pensai. Poi pensai che quel Mattia che faceva le foto aveva la faccia da donna. Per questo aveva il nome che finisce per A. Tra tutte queste cose dovevo riempire il tempo prima di uscire alla sera. Presi dallo scaffale un libro intitolato: “2 milioni di modi per migliorare la memoria, anche se ne basta ricordarsene 1 milione”. Interessante. Poi uscii. Mentre mi preparavo pensavo a Valentino Rossi che da bambino doveva essere sicuramente un ciccione. Poi si mise a fare un po’ di moto. Io, Luca, Filippo e Anna andammo a prendere una birra. Raccontai la mia settimana senza perdere troppo tempo sulla faccenda del barbone. Poi anche gli altri raccontarono la loro settimana lavorativa. Luca, che fa il cameriere, durante un servizio si era avvicinato ad un tavolo, la cliente si è girata grossolanamente così che Luca le fece rovesciare tutti i caffè bollenti sulla schiena. Poi si è urtato con un collega che portava i bicchieri al bancone. Ed infine litigò con la capo sala. Mi chiedo con che metodo selezionino il personale che invio il cv. Filippo invece fa il pizzaiolo. Si è fatto uno sfregio al dito aprendo una scatola di pelati e gli anno dato 9 giorni di malattia. Anche li voglio inviare il cv. Anna invece è una tedesca di cui non ho ancora imparato a pronunciare il cognome. Fa la baby-sitter in una famiglia alla sera e al mattino fa l’insegnante madrelingua di tedesco, anche se l’italiano lo mastica come se fosse in vacanza. Qui devo capire bene come ottenere il lavoro dopo che se ne torna il Germania. In realtà sono bipolare. No, non è vero. Alle 00:33 presi l’ultimo treno per tornare a casa. A casa mi misi online a leggere le notizie che ormai erano le solite: migranti, dichiarazioni  dei politici, economia in crisi. Poi andai a correre. Effettivamente faccio orari un po’ strani, ma per correre ci vogliono motivazione, costanza,e spirito pratico. Tranne quando a casa hai un kebab d’asporto per cena. Arrivato a casa mi è arrivato un messaggio di Luca: “Mi sono dimenticato di chiederti: ma la ragazza?”. La mia ragazza è lesbica gli risposi. E andai a letto.
 
Il giorno dopo era domenica e ci fu la consuetudine levataccia delle 11. Quel giorno era l’anniversario della morte del mio vicino. Mi ricordo perfettamente le sue ultime parole: “Ahhh un palo!!”. Malgrado tutto non andai a funerale di memoriale. Non me ne fregava granchè. Andai alla cena di addio coi vicini di casa solo perché il conto è alla Romana e perché si attiva l’operazione patata con le vicine single. Una vicina di casa ha preso un caffè decaffeinato con zucchero senza saccarosio in una tazzina di plastica. Che sfigata. Poi tornai a casa dopo la cena. Mi pesai per vedere cosa avevo preso di peso durante la cena. Notai di avere un fisico da Dio. Il dio è Buddha. Motivo per cui decisi di dire basta di bruciare i grassi. Ora bruciamo i magri. E con questo finisce il mio week end tipico