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Friday, September 9, 2016

Runners futuristico

Pianifico, strutturo uno schema, progetto il futuro, faccio tabelle di allenamento, delineo i possibili tempi morti e cerco di conciliare impegni con l'atletica. Col tempo poi non riesco ad incastrare l'allenamento all'ora di pranzo, la sera dopo sono stanco, al sabato tutti si esce, la settimana dopo arraffo dei lunghi arrivo alla al giro della Val Vigezzo in gara e su 450 arrivo 36esimo quando la pianificazione era per essere all'arrivo 50esimo.

Mi mangio le mani quando non ottengo quello che voglio e in questa vita destrutturata ristrutturo tutto facendo le cose di corsa.

Io corro, e faccio atletica. Questa domenica sono a fare la mezza maratona a Parma. Avrò una simpatica (ndr) sveglia alle 5 del mattino, una potente colazione, e una ristrutturata giornata via di casa. Certe volte dopo la gara dico: "Ora posso riprovare: faccio un altra tabella". Poi succede che scriverò l'articoli della gara tre o quarto giorno dopo averla fatta, in modo sgrammaticato, e poi revisionato, con errori grammaticali diversi dalla versione originale.

Ormai sono giorni che leggo gli articoli di Matteo Raimondi e Roberto Saviano sperando che per un processo chimico imparo scrivere. Ogni tanto faccio comparire qualche articolo sul blog che mi fa lievitare le visualizzazioni per tre giorni. E se poi metto i link al sito podisti.net so gia che anziché parlare di me la gente parlerà delle foto di Arturo e della gara di Matteo.

Quelli che poi sono i migliori sono quelli che all'inizio gara: "Non mi sono allenato abbastanza, ho caricato troppo sta settimana, mi sono fatto male, ho paura che la mia prozia si sia messa a correre per battermi e che per starle dietro arrivo prima io nella tomba". Perché un amatore, io e gli altri a Parma correremo 21,1 km. Alla fine guarderemo l'orologio e diremo: "Qual é la prossima?"